Lancio riuscito per il satellite europeo GOCE, che si è staccato come previsto alle 15,21 dalla rampa della base missilistica russa di Plesetsk. Nell'ex poligono segreto della Guerra fredda, dove decine di missili balistici intercontinentali SS-19 sono stati riconvertiti in lanciatori civili, la torre di lancio che ieri aveva bloccato tutto fermando il countdown a sei secondi dal via, ha fatto invece il suo dovere liberando il lanciatore e il suo prezioso carico. Il satellite dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), dal valore di 450milioni di euro, è il primo di una nuova generazione di esploratori orbitali che nei prossimi anni dovranno fornire dati di qualità senza precedenti al mondo della ricerca. GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) misurerà nei prossimi due anni il campo gravitazionale terrestre, il livello del mare nei diversi punti del globo e le dinamiche dettagliate delle correnti oceaniche.
Quante volte negli ultimi anni avete sentito parlare dell'innalzamento degli oceani? E quante volte vi siete domandati, dove sarà mai riposto il metro universale delle cose che ci permette di dire se sono effettivamente cresciuti oppure no? Per chi come il prof. Reiner Rummel ha dedicato una vita allo studio della geodesia, la misura delle cose è alla base di ogni affermazione scientifica legata all'osservazione della Terra. La geodesia infatti non solo solo si occupa delle misure e della rappresentazione del nostro pianeta, ma pretende anche di capire i fenomeni geodinamici (spostamenti dei poli, maree, terremoti...) attraverso la comprensione del nostro campo gravitazionale.
Un metro per tutte le cose
Misurare il campo gravitazionale non è però cosa semplice: è una forza che vediamo agire ogni volta che ci cade qualcosa dalle mani, e che ci sembra ragionevolmente identica in ogni luogo della nostra vita. In realtà non è così perché la forza cambia, nel rispetto dei principi indicati da Newton, a seconda della massa di ciò che c'è o si muove sopra e sotto di noi. Misurare esattamente la forza di gravità sull'intero pianeta, ci può dare insomma la possibilità di capire se il corpo del nostro mondo sta davvero cambiando forma e in che modo questo accade.
Satelite a motore ionico
Per catturare le misure invisibili del nostro pianeta l'Agenzia Spaziale Europea ha sviluppato il progetto del prof. Rummel realizzando GOCE, un satellite che ha la forma di un Ufo e che vola bassissimo rispetto agli altri satelliti. Un satellite con le ali coperte di pannelli solari che per non precipitare tiene acceso, per quasi due anni, il suo motore ionico. Costruito dal consorzio europeo coordinato a Torino da Thales Alenia Spazio, GOCE è una sfida tecnologica di primo piano con una spiccata ambizione scientifica. Lanciato dal poligono militare russo di Plesetsk, già avamposto artico della Guerra fredda, il satellite europeo sarà spinto in orbita da un razzo derivato dagli SS-19 sovietici per misurare il campo gravitazionale terrestre con una precisione che l'uomo non ha mai avuto prima.
Nel 1687, Isaac Newton enunciò la legge di gravitazione universale "Qualsiasi oggetto dell'Universo attrae ogni altro oggetto con una forza diretta lungo la linea che congiunge i baricentri dei due oggetti, di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza".
Il mistero messo a nudo
Per circa 18 mesi, e dopo 6 settimane di messa a punto delle apparecchiature di bordo, GOCE (Gravital Field and Steady State Ocean Circulation Expoler) prenderà le misure del campo gravitazionale terrestre e indagherà la circolazione termica degli oceani. Esplorerà insomma tutte quelle forze che svolgono un ruolo primario nelle oscillazioni climatiche e nei fenomeni meteorologici che ci riguardano in maniera sempre più diretta e significativa. Superata da tempo l'idea che la forza di gravità sia uguale in ogni punto del pianeta, con GOCE si cerca dunque di tagliare un vestito su misura, un modello di riferimento per migliaia di ricercatori, con una tolleranza di errore dell'ordine di un solo centimetro.
L'Europa per l'osservazione della Terra
Con questa missione da 350milioni di euro, l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) rilancia il suo programma nel campo dell'osservazione del pianeta e punta ad assicurarsi una dotazione completa e dettagliata delle misure "invisibili", oggi indispensabili per capire - al di là di ogni polemica - l'evoluzione dei fenomeni climatici. Nei prossimi anni l'ESA lancerà altri cinque satelliti altamente specializzati per favorire la comprensione dei fenomeni geodinamici. Parlare di innalzamento del livello del mare, per esempio, lascia supporre che gli oceani abbiano ovunque lo stesso livello, come accade all'acqua versata in un bicchiere. In realtà le cose non stanno affatto in questi termini: gli scienziati sanno bene che nell'Oceano indiano il campo gravitazionale fa sì che la superficie del mare tra l'Africa e l'India sia più "bassa" di quasi 100 metri di quella che troviamo nell'Atlantico, e che l'impatto della gravità sulla Terra sia praticamente diverso in ogni suo punto.
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